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MOSTRE RECENTI – ANAGRAMMA / KANT

ANAGRAMMA\KANT

 

AnagrammaKant
Dal 2006 le opere di Britta Winkels vengono esposte nelle prestigiose sale di palazzo Albrizzi-Capello. E’ un evento che si rinnova coinvolgendoci
profondamente, trasportati sull’onda di emozioni che scaturiscono dalle sue tele: dall’Incontro con i Feininger del 2006, a Kleist: ritratti di un poeta del 2011, alle Lezioni Veneziane di Emilio Vedova dello scorso anno.
Il suo è un segno vigoroso che si scioglie nella fluidità della materia cromatica dopo aver attraversato spazi incommensurabili.
In un mondo alla rovescia, il nome capovolto più che un gioco è un mezzo per attirare l’attenzione sulla figura di Immanuel Kant a un secolo dalla sua nascita.
Della sua opera filosofica, nell’attuale frangente epocale in cui si invoca la pace, non poteva essere trascurato il suo Progetto per una pace perpetua.
Kant scrisse quest’opera nel 1795, confortato dalla pace di Basilea ed entusiasta del fatto che anche il suo paese, la Prussia, avesse riconosciuto la Francia
rivoluzionaria, per la quale egli manifestava forti simpatie. La struttura parte dalla sua Critica del giudizio, di cinque anni prima, ed è legata a una visione
ottimistica, di carattere fortemente illuministico della storia, che – secondo l’Illuminismo – era stata oscurata da ignoranza e superstizione, travagliata da
tragedie, da guerre di religione, da guerre fratricide tra i popoli.
I lumi della ragione, diffondendosi, avrebbero apportato il progresso, promovendo una civiltà sempre più avanzata. Nella Critica del giudizio Kant delineava una
convergenza della natura verso i fini umani, favorendo l’uomo nel suo tendere al bene. Proprio su questa base si sviluppa il discorso del Progetto per una pace
perpetua, dove viene affermato che la natura preparerebbe il terreno per la realizzazione di un’umanità che viva in pace sotto l’egida del diritto. La storia e la
natura convergono verso la finalità morale dell’uomo. Punto di passaggio obbligato è la creazione di un’istituzione che sorvegli la naturalità e faccia sviluppare la
ragione. Questa istituzione è lo Stato.
Kant condivide con Hobbes l’idea che l’uomo di per sé è portato al male; lo Stato è lo strumento che permette di fermare l’iniquità dell’uomo e di dare slancio alla
cultura, alla civiltà, e quindi alla realizzazione dei fini morali.
La condizione naturale degli uomini sarebbe caratterizzata dall’homo homini lupus, ovvero dal bellum omnium contra omnes: questa guerra si supera attraverso la
nascita dello Stato Sovrano, che impedisce lo scatenamento degli istinti aggressivi reciproci. Comunque egli stesso riconoscerà che non è ipotizzabile che si arrivi
a uno “Stato dei popoli”, cioè a “una Repubblica Universale”. Avendo gli Stati già una loro sovranità sui cittadini, essi non sono disposti a sottomettersi a
un’autorità superiore.
Ci sono però tre condizioni senza le quali la pace perpetua non si può edificare: che gli Stati siano repubblicani, che entrino in una federazione fra di loro e che
accettino gli stranieri sul loro territorio.
Potrebbe essere un principio da riaffermare?

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – tempera su telo per pavimenti teatrali (usato)

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – creta toscana e tempera su tela

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – tempera su telo per pavimenti teatrali (usato)

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – bolo toscano e tempera su tela

ANAGRAMMA / KANT TANK, TRITTICO 150 x 330 – tempera, tempera all’uovo, olio e pastello su lenzuolo