Yearly Archives: 2025

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Sabato 22 Marzo – ore 17:30

PROGRAMMA:

J.S. Bach                      Trio sonata  BWV 1038 

( largo, vivace, adagio, presto)   1685-1750

 

G.F. Handel                 Sonata in La mag. per violino e b.c.  

(andante, allegro, adagio, allegro)   1685-1759

      

G.Ph. Telemann           Sonata per viola da gamba

(andante, vivace, recitativo, arioso, vivace)    1681-1767                           

 

Blavet Sonata op. 3 n. 2 per traversiere e b.c. 

(Andante e spiccato, minuetto con variazioni, var I, var II)     1700 – 1768

 

Matthias Weckmann   Toccata in re mag. per cembalo

1619-1674

 

G.Ph. Telemann   Quartetto Parigino n. 1 TWV43:D3

Preludio (vivement), Tendrement, gaiement, modérément, vite    1681-1767

 

I musici barocchi  di Venezia (di recente formazione) nasce dall’incontro del flautista Enzo Caroli con musicisti che hanno studiato tutti al Conservatorio Benedetto Marcello.I componenti, accomunati dall’ interesse e dalla passione per il barocco suonato con strumenti d’epoca, hanno un curriculum di prestigio internazionale con esperienze che spaziano dal concertismo , alla didattica, all’esperienza orchestrale e discografica.

 

Mostra: Alexander von Humboldt – Nostalgia della Lontananza

 

 

 

 

 

 

ALLA SCOPERTA DELL’INVISIBILE. L’INCREDIBILE STORIA DI ALEXANDER VON HUMBOLDT

La mostra bilingue del Goethe-Institut Italia – con illustrazioni ed estratti di testo dal libro di Volker Mehnert e Claudia Lieb – ripercorre le tappe più importanti della vita di Alexander von Humboldt

“Fin da giovanissimo ho provato l’ardente desiderio di viaggiare in paesi lontani e poco frequentati dagli europei.”

Voglia di viaggiare, un’insaziabile sete di conoscenza e un’energia quasi infinita. Alexander von Humboldt è stato il più grande esploratore e lo scienziato più famoso del suo tempo. Ha scalato i vulcani più alti, navigato fiumi  sconosciuti, esplorato e documentato la flora e la fauna di paesi esotici, ha criticato con lungimiranza le circostanze del suo tempo e può essere considerato un pioniere dell’ecologia.

Il libro di Volker Mehnert e Claudia Lieb ci rende compagni di viaggio di Humboldt e ci permette di ammirare con lui la complessa e fragile rete della vita. [Dalla descrizione della casa editrice Gerstenberg, leggermente adattata]

La mostra bilingue del Goethe-Institut Italia – con illustrazioni ed estratti di testo dal libro di Volker Mehnert e Claudia Lieb – ripercorre le tappe più importanti della vita di Alexander von Humboldt. La narrativa di Mehnert è avvincente come in un giallo, mentre Lieb ci affascina con le sue meravigliose illustrazioni. L’ottima traduzione di Isabella Amico di Meane per Donzelli Editori offre quest’opera anche al pubblico italiano.

 

L’AUTORE

Volker Mehnert ha vissuto per molti anni come giornalista freelance, scrittore di

viaggi e autore in America Latina, Europa dell’Est e Stati Uniti, dove molto presto ha viaggiato sulle orme di Alexander von Humboldt. La biografia di Alexander von Humboldt, per la quale Mehnert ha ricevuto diversi premi, è stata il preludio a una serie di libri per bambini e ragazzi.

 

 

L’ILLUSTRATRICE

Claudia Lieb ha studiato design della comunicazione a Münster e Amburgo e da allora lavora come illustratrice e graphic designer in un atelier a Monaco di Baviera. L’artista ha ricevuto diversi premi per Die wunderbaren Reisen des Marco Polo (I meravigliosi viaggi di Marco Polo; testo: Anke Dörrzapf, Gerstenberg Verlag 2010).

https://www.goethe.de/resources/files/pdf329/240612_uv_ausstellung_humboldt_ef-v1.pdf

 

PALAZZO ABRIZZI-CAPELLO Sala della Pace

09 Marzo – 09 Aprile 2025

Alexander von Humboldt

Nostalgia della Lontananza

Orario: 10:30 – 13:30 / 15:00 -18:00

Ingresso Libero

 

Carnevale sulle note del Valzer a Palazzo Albrizzi-Capello

1. marzo 2025 ore 17.30

Carnevale sulle note del Valzer a Palazzo Albrizzi-Capello

Nel concerto odierno  Annalisa  Orlando eseguirà: Sonata op. 81 a  di L.v.Beethoven, Scherzo op. 54 n. 4  di  F.Chopin  Valses nobles et sentimentales  di M. Ravel.

La Sonata di Beethoven, dal titolo programmatico Les Adieux,  svolge il percorso narrativo di addio, assenza e ricongiungimento in tre movimenti, da un malinconico Adagio a un vivace Allegro  ad un Finale virtuosistico. Lo Scherzo n. 4 di Chopin colpisce per la sua elegante leggerezza e profondità malinconica, Il Valzer di Ravel offre un sofisticato mix di tradizione classica e armonia moderna.

Da questi e altri brani nascerà uno straordinario viaggio musicale, in cui la Orlando unisce magistralmente emozioni e virtuosismi all’atmosfera speciale del Carnevale.

 Annalisa Orlando è una pianista d’eccezione che ha conseguito il diploma di pianoforte sotto la guida di Silvana Libardo e Pierluigi Camicia, proseguendo gli studi solistici al Conservatorio di Monopoli con Benedetto Lupo e Carlo Gallo.  La sua passione per la musica da camera l’ha portata in Germania, dove ha approfondito ulteriormente i suoi studi con  Faine presso la Musikhochschule di Mannheim,  dedicandosi in particolare al repertorio per strumenti ad arco e a quello liederistico. Oltre alla sua carriera da solista si è fatta un nome come pianista collaboratrice dell’Opera Studio presso l’Opera Nazional du Rhin a Strasburgo. Annalisa Orlando si esibisce regolarmente a livello internazionale come solista e in formazioni di musica da camera. Le sue esibizioni più importanti includono concerti al Royal College of Music e alla Kingston University di Londra.  Per i suoi successi artistici le sono stati tributati  numerosi premi, tra cui una menzione speciale al XII. Concorso musicale della Società Umanitaria di Milano e il Premio Lamberto Brunelli 2013 per i migliori diplomati.Grazie alla sua impressionante versatilità musicale e al suo impegno nell’interpretazione di brani di musica classica, Annalisa Orlando ha acquisito un posto inalienabile nel mondo musicale internazionale.

 

MOSTRE RECENTI – ANAGRAMMA / KANT

ANAGRAMMA\KANT

 

AnagrammaKant
Dal 2006 le opere di Britta Winkels vengono esposte nelle prestigiose sale di palazzo Albrizzi-Capello. E’ un evento che si rinnova coinvolgendoci
profondamente, trasportati sull’onda di emozioni che scaturiscono dalle sue tele: dall’Incontro con i Feininger del 2006, a Kleist: ritratti di un poeta del 2011, alle Lezioni Veneziane di Emilio Vedova dello scorso anno.
Il suo è un segno vigoroso che si scioglie nella fluidità della materia cromatica dopo aver attraversato spazi incommensurabili.
In un mondo alla rovescia, il nome capovolto più che un gioco è un mezzo per attirare l’attenzione sulla figura di Immanuel Kant a un secolo dalla sua nascita.
Della sua opera filosofica, nell’attuale frangente epocale in cui si invoca la pace, non poteva essere trascurato il suo Progetto per una pace perpetua.
Kant scrisse quest’opera nel 1795, confortato dalla pace di Basilea ed entusiasta del fatto che anche il suo paese, la Prussia, avesse riconosciuto la Francia
rivoluzionaria, per la quale egli manifestava forti simpatie. La struttura parte dalla sua Critica del giudizio, di cinque anni prima, ed è legata a una visione
ottimistica, di carattere fortemente illuministico della storia, che – secondo l’Illuminismo – era stata oscurata da ignoranza e superstizione, travagliata da
tragedie, da guerre di religione, da guerre fratricide tra i popoli.
I lumi della ragione, diffondendosi, avrebbero apportato il progresso, promovendo una civiltà sempre più avanzata. Nella Critica del giudizio Kant delineava una
convergenza della natura verso i fini umani, favorendo l’uomo nel suo tendere al bene. Proprio su questa base si sviluppa il discorso del Progetto per una pace
perpetua, dove viene affermato che la natura preparerebbe il terreno per la realizzazione di un’umanità che viva in pace sotto l’egida del diritto. La storia e la
natura convergono verso la finalità morale dell’uomo. Punto di passaggio obbligato è la creazione di un’istituzione che sorvegli la naturalità e faccia sviluppare la
ragione. Questa istituzione è lo Stato.
Kant condivide con Hobbes l’idea che l’uomo di per sé è portato al male; lo Stato è lo strumento che permette di fermare l’iniquità dell’uomo e di dare slancio alla
cultura, alla civiltà, e quindi alla realizzazione dei fini morali.
La condizione naturale degli uomini sarebbe caratterizzata dall’homo homini lupus, ovvero dal bellum omnium contra omnes: questa guerra si supera attraverso la
nascita dello Stato Sovrano, che impedisce lo scatenamento degli istinti aggressivi reciproci. Comunque egli stesso riconoscerà che non è ipotizzabile che si arrivi
a uno “Stato dei popoli”, cioè a “una Repubblica Universale”. Avendo gli Stati già una loro sovranità sui cittadini, essi non sono disposti a sottomettersi a
un’autorità superiore.
Ci sono però tre condizioni senza le quali la pace perpetua non si può edificare: che gli Stati siano repubblicani, che entrino in una federazione fra di loro e che
accettino gli stranieri sul loro territorio.
Potrebbe essere un principio da riaffermare?

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – tempera su telo per pavimenti teatrali (usato)

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – creta toscana e tempera su tela

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – tempera su telo per pavimenti teatrali (usato)

ANAGRAMMA / KANT, TRITTICO 150 x 330 – bolo toscano e tempera su tela

ANAGRAMMA / KANT TANK, TRITTICO 150 x 330 – tempera, tempera all’uovo, olio e pastello su lenzuolo