P A L A Z Z O A L B R I Z Z I – C A P E L L O
V E N E Z I A
2 0 25
Il Presidente
dell’Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia
con i membri del Consiglio Direttivo
si onora d’ invitare la S.V.
alla vernice della mostra “SICHTBAR & SEIN”
promossa dal I.S.I. e.V. “Initiative selbständiger Migrantinnen” Berlin
con il patrocinio del Ministero per la Cultura di Berlino
espongono i loro dipinti le artiste immigrate Shahla Agapour, Andrea Agraz Rodriguez,
Kseniia Antipina, Hinca Barbato, Clare Celeste, Emilia Kuczkowska, Olena Lazutkina, Daniela
Lella, Marera, Nicole Marra Nunes, Fernanda Porto, Morana Fribetic,
Renata Salas Rosas, Laura Soria.
coordinatrice: Cristina Cipolletta
IL PRESIDENTE
dell’Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia
con i membri del Consiglio Direttivo
si onora d’ invitare la S.V.
alla vernice della mostra “Metamorfosi”
Premio Arte Giovani 2024
in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Lecce
la Kunstschule Antje Tesche-Mentzen di Monaco
il Liceo Artistico L. Guggenheim di Venezia
presentano i loro dipinti e sculture i giovani artisti
Annibale Trani e Antonio Nicolardi
gli studenti Isabella Jellema , Maja Groß,
Irene Fava, Cora Oian. Matteo Schioppalalba
coordinatrice: Nevia Capello
IL PRESIDENTE
dell’Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia
con i membri del Consiglio Direttivo
si onora d’ invitare la S.V.
alla vernice della mostra “AnagrammaKant”
La Pace Perpetua
BRITTA WINKELS
painting
A PALAZZO ALBRIZZI – CAPELLO
sabato 25 gennaio 2025 -ore 17.30
Intermezzo Musicale
Recital del pianista
FILIPPO ALBERTO ROSSO
Musiche di L.van Beethoven, J. Brahms,
F.Liszt, C.Debussy, S.Prokofiev
verrà offerto un drink R:S:V:P: Tel 041 5225475/3319052529
invito valido due persone Cannaregio 4118- F.ta S.Andrea -30121 Venezia
AnagrammaKant
Dal 2006 le opere di Britta Winkels vengono esposte nelle prestigiose sale di palazzo Albrizzi-Capello. E’ un evento che si rinnova coinvolgendoci
profondamente, trasportati sull’onda di emozioni che scaturiscono dalle
sue tele: dall’Icontro con i Feininger del 2006,
a Kleist:ritratti di un poeta del 2011, alle Lezioni Veneziane di Emilio Vedova dello scorso anno.
Il suo è un segno vigoroso che si scioglie nella fluidità della materia cromatica dopo aver attraversato spazi incommensurabili.
In un mondo alla rovescia, il nome capovolto più che un gioco è un mezzo per attirare l’attenzione sulla figura di Immanuel Kant a un secolo dalla sua nascita.
Della sua opera filosofica, nell’attuale frangente epocale in cui si invoca la pace, non poteva essere trascurato il suo Progetto per una pace perpetua.
Kant scrisse quest’opera nel 1795, confortato dalla pace di Basilea ed entusiasta del fatto che anche il suo paese, la Prussia, avesse riconosciuto la Francia
rivoluzionaria, per la quale egli manifestava forti simpatie. La struttura parte dalla sua Critica del giudizio, di cinque anni prima, ed è legata a una visione
ottimistica, di carattere fortemente illuministico della storia, che – secondo l’Illuminismo – era stata oscurata da ignoranza e superstizione, travagliata da
tragedie, da guerre di religione, da guerre fratricide tra i popoli.
I lumi della ragione, diffondendosi, avrebbero apportato il progresso, promovendo una civiltà sempre più avanzata. Nella Critica del giudizio Kant delineava una
convergenza della natura verso i fini umani, favorendo l’uomo nel suo tendere al bene. Proprio su questa base si sviluppa il discorso del Progetto per una pace
perpetua, dove viene affermato che la natura preparerebbe il terreno per la realizzazione di un’umanità che viva in pace sotto l’egida del diritto. La storia e la
natura convergono verso la finalità morale dell’uomo. Punto di passaggio obbligato è la creazione di un’istituzione che sorvegli la naturalità e faccia sviluppare la
ragione. Questa istituzione è lo Stato.
Kant condivide con Hobbes l’idea che l’uomo di per sé è portato al male; lo Stato è lo strumento che permette di fermare l’iniquità dell’uomo e di dare slancio alla
cultura, alla civiltà, e quindi alla realizzazione dei fini morali.
La condizione naturale degli uomini sarebbe caratterizzata dall’homo homini lupus, ovvero dal bellum omnium contra omnes: questa guerra si supera attraverso la
nascita dello Stato sovrano, che impedisce lo scatenamento degli istinti aggressivi reciproci. Comunque egli stesso riconoscerà che non è ipotizzabile che si arrivi
a uno “Stato dei popoli”, cioè a “una Repubblica universale”. Avendo gli Stati già una loro sovranità sui cittadini, essi non sono disposti a sottomettersi a
un’autorità superiore.
Ci sono però tre condizioni senza le quali la pace perpetua non si può edificare: che gli Stati siano repubblicani, che entrino in una federazione fra di loro e che
accettino gli stranieri sul loro territorio.
Potrebbe essere un principio da riaffermare?
ACIT Venezia
PRENOTAZIONI: Tel. 3319052529
email: palazzoalbrizzi@gmail.com
Orario d’apertura: dal Lunedì al Venerdì: 10:00-13:00/15:00-17:30
Sabato dopo il concerto alle 18:30
FESTIVI CHIUSO
alcuni eventi passati 2023
“La terra è nelle nostre mani”
dipinti, fotografie, video, installazioni di artisti europei:
Lynn Gerstmair, Marie Miehle, Laura Roth, Mersedeh Sharifi, Leon Kapeller, Selina Paulitsch, Claudia Wiegele, Junru Quan, Arabella Hebeisen, Tamara Maxine.
Con il patrocinio del Consolato Generaledella Repubblica Federale di Germania a Milano e del Forum Austriaco di Cultura a Milano in collaborazione con AGIMUS Padova.
Nel 2015 a Venezia, città della Biennale, è stata fondata la Venice Art Triennale, con l’obiettivo di evidenziare i problemi urgenti da risolvere per la salvaguardia della Terra.
Con il titolo “Natura Nutrix-Homo vorax” 40 artisti provenienti da ogni angolo del mondo, pittori, scultori, grafici, hanno espresso la loro profonda apprensione di fronte alla prospettiva di un’imminente fine della vita sul nostro pianeta.
L’ esposizione ha introdotto un tema che richiedeva nuovi contributi dal mondo dell’arte. Gli iniziatori hanno mantenuto inalterati tali contenuti anche nella seconda edizione della Triennale 2018 dal titolo “Il grido della terra”, che riconfermava l’impresa mirata della precedente Kermesse.
E così, passo dopo passo, sono trascorsi altri tre anni, in cui abbiamo visto – come paralizzati – i ghiacciai del Polo Nord sciogliersi, il livello del mare innalzarsi, l’impeto delle forze della natura devastare i boschi, i campi inaridire per la siccità.
Il tema sopra trattato è di una tale pregnanza, da essere ora riproposto nella mostra “La Terra è nelle nostre mani”, che premia il talento di dieci artisti diplomandi nelle Accademie europee, di Germania, Austria, Svizzera e Italia.
Essi presenteranno le loro opere dal 6 maggio all’11 giugno 2023 nella prestigiosa “Sala della Pace” del Palazzo storico , che ha avuto l’onore di esporre le opere di artisti della caratura di un Max Pfeiffer Watenphul, Herbert Bauer, Altenburg, nonché le retrospettive di Dürer, Goya, Rembrandt, Otto Dix, Max Ernst.
Inaugurazione sabato 6 maggio – ore 17:00
Intermezzo musicale
Talenti internazionali in Concerto
Gao Tiantian (pianoforte) – Cina
Yunhoo Lee (flauto)-Corea del Sud
Widlak Tomasz (pianoforte) -Polonia
Elzbieta Kallidou (violino) – Cipro
Musiche di J.S.Bach, F.Chopin, F.Liszt, C.Debussy,
A.Casella, T.Böhm, J.Brahms, I.Paderewski, H.W.Ernstù
La mostra rimarrà aperta fino al 10 giugno 2023
“L’Arte unisce il mondo”
Sabato 20 maggio – ore 17:00
da un’idea di Marianna Gnezdilova
in collaborazione con
OKXSA projects President and Founder
Oksana Zhudina Bogo
OSTEN Art Skopje
Direttore: Kornelija Koneska
opere di Clara Alfonso, Patrizia Casagranda, Kenryo Hara, Marko Kusmuk, Anna Montanaro, Maria Pavlovska, Arleta Cehic, Micko-Mice Junkulovski
con la partecipazione di Yulia Dyachenko, Vladimir Martynov, Dima Suhov, Ulan, Katerina Averisyan
coordinati da SNEG GALERY Moscow
Direttore: Alexander Filippov
Helga Elben Germania
Intermezzo musicale
Liliana Bernardi violino
Massimo Negri pianoforte
Musiche di F. Schubert, C. Saint Saëns,
C.A.De Beriot, S.V.Rachmaninoff,
Con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano
In collaborazione con AGIMUS Venezia
Si ringrazia il Goethe.Institut Italien per il generoso contributo
La mostra rimarrà aperta sino il 30 giugno 2023
Benvenuti alla mostra “L’arte unisce il mondo”, che celebra il potere dell’arte di connettere attraverso lo spazio, il tempo e le culture. In forza di una selezione accurata delle opere di artisti di tutto il mondo, questa mostra attesta la capacità unica dell’arte di trascendere le barriere linguistiche e incoraggia l’osservatore ad un apprezzamento condiviso della bellezza e della creatività.
La forza unificante dell’arte, nel corso della storia, ha avuto il potere di favorire valori ed esperienze condivisi e connettere individui e comunità. Le mostre d’arte internazionali, edificate lungo un percorso finalizzato, tracciato a priori, uniscono il mondo per la loro capacità di trasferire idee ed emozioni, perché l’arte ci permette di affrontare ed esprimere sentimenti complessi, difficili da comunicare a parole. Essa fornisce inoltre agli artisti una piattaforma di condivisione delle loro prospettive ed esperienze, aprendo le menti ad una comprensione condivisa della natura dell’essere umano. Che si tratti di un dipinto, di una scultura, di una fotografia o di una performance, l’arte può commuoverci, ispirarci e sfidarci a vedere il mondo sotto nuove prospettive.
L’arte ha anche il potere di trascendere le barriere linguistiche e culturali. A differenza del linguaggio, che può essere fonte di divisione e incomprensione, l’arte è una manifestazione di idee universale che può essere compresa e apprezzata da persone di ogni ceto sociale. Può aiutare ad abbattere stereotipi e idee sbagliate, presentando visioni alternative e celebrando la diversità. L’arte può connetterci alle nostre esperienze, ricordandoci le cose che abbiamo in comune e i valori che condividiamo, costruendo ponti tra comunità diverse e creando spazi per il dialogo e la comprensione.Negli ultimi anni, anche la tecnologia ha giocato un ruolo nell’unire le persone attraverso l’arte. Le piattaforme di social media come Instagram e TikTok hanno offerto nuove opportunità agli artisti di trasmettere il loro lavoro ad un pubblico globale. Mostre e spettacoli virtuali hanno permesso alle persone di vivere l’arte comodamente da casa, indipendentemente dalla posizione geografica. Queste tecnologie hanno creato nuove possibilità di collaborazione e scambio interculturale, aprendo nuove strade all’espressione artistica e alla connessione.Le mostre d’arte internazionali rimangono un faro che punta il suo fascio di luce verso un mondo migliore, fornendoci speranza e ispirazione per il futuro.I dipinti esposti a Palazzo Albrizzi-Capello rappresentano una vasta gamma di stili e tradizioni, dall’astrazione alla figurazione, dall’arte tradizionale alla pop art. Nonostante la loro diversità, tutte queste opere seguono un filo conduttore: comunicano un linguaggio universale che parla della condizione umana, indipendentemente dalle nostre origini o dal nostro credo.Ogni dipinto di questa mostra dimostra come l’arte possa essere un elemento catalizzatore per la connessione, la comunicazione e la comprensione. Attraverso il linguaggio universale del colore, della forma e delle emozioni, queste opere ci invitano ad abbracciare il mondo in uno sguardo nuovo, ad apprezzarne, in un processo di condivisione, la bellezza e la complessità. Solo l’arte può unire il mondo.
NEVIA CAPELLO